DA BESANA A RECANATI: UN VIAGGIO VIRTUALE NEL PAESE DI GIACOMO LEOPARDI

Venerdì 22 Gennaio, noi della classe 3^ E ci siamo collegati attraverso la Piattaforma Zoom con Casa Leopardi. Nel programma di terza di letteratura italiana, il poeta Giacomo Leopardi è uno degli autori maggiormente approfonditi e quando la professoressa Veronesi, la nostra insegnante di lettere, ha saputo della possibilità di poter visitare a distanza la casa di Leopardi, non ha esitato a proporci questa gita virtuale.

La mattina alle 9 ci siamo collegati con una guida e la sua assistente per visitare la casa recanatese per eccellenza. Tutta la classe è rimasta piacevolmente colpita da questa esperienza. La guida ha iniziato a raccontarci la storia del celebre poeta, partendo da come si sono conosciuti i sui genitori, facendoci vedere gli abiti del battesimo del poeta, spiegandoci la genealogia della sua famiglia e mostrandoci i giochi che maggiormente usava con i suoi fratelli. Ha continuato, raccontandoci dei suoi studi, entrando in quella che molto probabilmente è la biblioteca più famosa d’Italia. Lì, ci sono stati mostrati alcuni libri aperti e abbiamo potuto ammirare la scrittura originaria dell’autore. Ci sono stati anche fatti notare il banco con la sedia dove componeva le sue poesie e studiava le sue “faticose carte”. E’ stato veramente interessante poter vedere il luogo a cui si è ispirato per comporre una delle sue più celebri opere: “Il sabato del villaggio ”; infatti, ci è stata indicata la piazzetta da cui la donzelletta passava per tornare a casa, da cui si poteva ammirare la vecchierella cucire, mentre parlava con le sue vicine, in cui giocavano i fanciulli…

E’ stata un’esperienza memorabile che, anche grazie alla bravura della guida, siamo riusciti a goderci fino in fondo, nonostante più di 470 chilometri di distanza.

In conclusione, sono veramente contenta che la nostra prof. abbia deciso di aderire a questo progetto magnifico che è riuscito davvero a compensare la mancanza di gite di questo anno!

 

 

Questa esperienza è stata bellissima, fantastica sotto tanti punti di vista. Partendo dal presupposto che la casa di Leopardi è gigantesca, sinceramente è un’’ esperienza che rifarei senza dubbi. Quello che mi ha impressionato di più è stata la biblioteca, dove ci sono veramente tantissimi libri; io, personalmente, se mi dovessi mettere nei panni di Leopardi, non riuscirei neanche a immaginarmi quanti siano!!!

Penso che questa sia stata un’occasione bellissima; sicuramente, a parer mio, la più bella che abbia mai vissuto in questi tre anni e che ci ha trasmesso tanti valori.

La guida di Casa Leopardi è stata bravissima. Secondo me, ha spiegato benissimo, ed era anche molto simpatica. Io, personalmente, ho capito veramente tutto delle sue fantastiche spiegazioni; l’unica pecca, se si può dire così, è stato il fatto di essere in DAD; sicuramente dal vivo sarebbe stato molto più bello.

Vorrei dire un’altra cosa prima di finire il mio articolo: il poeta che mi ha appassionato di più è ovviamente Leopardi, perché, anche se è uno scrittore molto triste, io non ho avuto molte difficoltà a studiarlo e, imparando molto della sua vita, ho apprezzato anche le sue opere, molto scorrevoli nella lettura. Poi, personalmente ho visto due volte quella casa che rimarrà sempre fantastica e splendida nei miei ricordi.

 

Il 22 gennaio 2021 io e i miei compagni della classe 3^ E abbiamo visitato la casa di Leopardi che si trova a Recanati, nelle Marche.

È stata una visita molto diversa rispetto al solito, perché, essendo in DAD (didattica a distanza) a causa del Covid-19, ci siamo collegati attraverso la Piattaforma Zoom con una guida.

La visita, anche se a distanza, è stata molto interessante. Oltre a farci vedere la casa, la guida ci ha raccontato avvenimenti della vita di Leopardi; avendo già studiato in classe il poeta, è stato più facile e bello seguire tutto.

Abbiamo visto l’enorme libreria dello scrittore, i quadri che rappresentavano la sua famiglia, i disegni di lui e dei fratelli e alcuni oggetti della sua infanzia, come ad esempio dei giochi; un oggetto che mi ha colpito molto è stata la penna d’oca con il calamaio con cui scriveva.

La casa di Leopardi è affacciata sulla piazza della chiesa in cui è stato battezzato e, al di là della piazza c’è la casa di Teresa, la figlia di un dipendente di casa Leopardi a cui lui ha dedicato un canto intitolato “A Silvia”. A destra della piazza, si trovano le scuderie.

A me questa gita online è piaciuta molto, anche se credo che questa esperienza sarebbe stata più emozionante, più divertente e più istruttiva se fatta di persona. Nonostante tutto, ho scoperto e imparato cose nuove che non mi sarei mai aspettata da Leopardi, come il fatto che disegnasse molto bene e che suo padre gli facesse fare una sorta di verifica per valutare il suo livello di istruzione, visto che erano nobili.

Alice Crippa

 

 

A me è piaciuta molto l’esperienza a Casa leopardi che, se avessi un’altra opportunità, rifarei volentieri di nuovo. Anche la guida è stata molto brava e, nella sua spiegazione, faceva anche degli esempi per farci capire meglio. Questa gita virtuale è stata interessante perché ho visto la vera casa di Leopardi. Abbiamo visitato anche la famosa biblioteca dove c’erano più 6000 mila libri, i giochi preferiti di Leopardi, come la tombola e i soldatini. Con questi Leopardi si divertiva con il papà e faceva sempre vincere il suo esercito contro quello di Napoleone. Quando Leopardi e i suoi fratelli giocavano alla guerra, Leopardi voleva vincere sempre contro i suoi fratelli.

 

 

Il 22 gennaio 2021 si è svolta una visita virtuale a Casa Leopardi, la residenza dell’omonimo poeta del Romanticismo italiano.

La vita e le opere di quest’ultimo erano già state affrontate da noi in classe; questo, scuramente, è stato un vantaggio durante la presentazione della biblioteca e i collegamenti con le diverse opere di Leopardi, perché nessuno ha dovuto domandare a cosa, di tanto in tanto, si riferisse la guida.

La guida, però, non ha iniziato a parlare direttamente da casa Leopardi, ma la visita è iniziata da un museo, che si trova di fianco. Ha parlato della famiglia di Leopardi e della sua infanzia. Personalmente, non avevo immaginato tanta ricchezza e nobiltà nella famiglia del poeta, invece gli abiti, i giochi e, soprattutto, la casa, di dimensioni davvero enormi, mi hanno smentito.

La nostra guida ha raccontato che in quella casa ancora oggi vivono delle famiglie, che sono a tutti gli effetti dei discendenti di Giacomo Leopardi.

Successivamente siamo passati alla parte più ricca di contenuto: la visita alla famosissima biblioteca del padre, quella nella quale Leopardi ha passato, come racconta lui stesso, “anni di studio matto e disperatissimo”.

Abbiamo analizzato le dimensioni, ma, soprattutto, il contenuto di quella biblioteca, che conteneva libri anche molto importanti a livello storico.

La guida ha spesso parlato anche dei diversi aspetti fisici e psicologici del poeta, davvero tristi alle volte, con aneddoti e paragoni tra la vita del passato e la vita moderna.

Parlando a livello soggettivo, personalmente io non pensavo che questa visita virtuale fosse una buona idea. Dopo quasi un anno di DAD non provavo assolutamente curiosità verso quella che doveva essere una sostituzione di una visita vera e propria.

Non ero sicuro che si sarebbe sentito tutto, né che avremmo visto bene. Invece, la guida e l’assistente che registrava tutto si sono sentiti perfettamente e gli argomenti sono stati spiegati, a parer mio, molto bene, rendendo quello avrebbe potuto essere noioso, molto interessante.

Come dicevo, i riferimenti sono stati tanti, per lo più riferiti alle opere di Leopardi.

Dalla finestra, ad esempio, si poteva vedere la piazza che ha ispirato il poeta nella composizione de “Il sabato del villaggio”; in classe lo abbiamo affrontato molto bene e io ho sviluppato un’idea riguardo a quello che è il “mio sabato del villaggio”.

 

 

In questo momento della mia vita, se la settimana rappresentasse la vita per me sarebbe lunedì. Però, la domenica non l’ho vissuta, mi sono addormentato sabato e mi sono svegliato lunedì. Sto perdendo quella che è per tutti l’età migliore, come per Leopardi; anzi, forse in parte l’ho già persa.

Magari è meglio dire che mi sono perso solo la mattina della domenica, dato che, a causa della situazione in cui ci troviamo, io e i miei coetanei abbiamo perso parte della giovinezza, un anno che nessuno ci ridarà mai.

Leopardi dice che noi giovani vogliamo crescere in fretta; è sabato e non vediamo l’ora che arrivi la domenica. Purtroppo, però, ora non è più così.

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