DA BESANA A RECANATI: UN VIAGGIO VIRTUALE NEL PAESE DI GIACOMO LEOPARDI

La visita, a distanza, a Casa Leopardi raccontata dalla classe 3^ E.

I ragazzi ci accompagnano, anche se virtualmente, a Recanati a visitare la casa e i luoghi del grande poeta e, con le loro parole, ci fanno vivere un’esperienza diversa dalle tradizionali uscite didattiche, ma unica perché raccontata a più voci e da più punti di vista.

 

 

Durante l’incontro online abbiamo visto Casa Leopardi.

Mi è piaciuto molto quando la guida ha spiegato quando si sono conosciuti i genitori di Leopardi.

All’inizio dell’incontro ci ha mostrato il vestito di battesimo di Leopardi: era strano, perché sembrava quello di una bambina e non di un bambino.

La guida ha raccontato con chi e con che cosa giocava il poeta.

Poi ha mostrato la biblioteca dove Leopardi studiava con un maestro privato e dove rimaneva a leggere per tanto tempo.

Infine, ci ha indicato dove guardava Teresa, chiamata Silvia.

Come incontro mi è piaciuto tanto, ma avrei tanto preferito viverlo in presenza.

 

 

Venerdì 22 Gennaio ho iniziato la mia giornata in modo insolito: invece di collegarmi con la solita lezione di Italiano, mi sono ritrovata in un ambiente che mai avrei immaginato: la casa di Leopardi.

Inizialmente, la guida ci ha fatto vedere alcuni oggetti della vita del poeta, come la sua culla e il suo vestitino del battesimo. Successivamente, ci ha mostrato i soldatini con cui giocava e la tombola fatta a mano: era bellissima, perché era tenuta veramente bene.

Inoltre, ci ha fatto vedere la sua meravigliosa libreria, che era enorme e piena di libri; Leopardi li ha letti tutti e la guida ci ha detto che tra quei libri c’era anche il Corano.

Poi, ci ha spiegato e mostrato il libro aperto che si trovava su un tavolo ed era conservato molto bene.

Un’altra cosa che ci è stata mostrata e di cui mi sono completamente innamorata è stata la scrittura impeccabile e perfetta del poeta; abbiamo visto anche la penna con cui Leopardi componeva poesie; un meraviglioso strumento con cui mi è venuta voglia di poter scrivere.

Un altro oggetto visto è stato il ritratto del poeta sia in 3d in marmo sia su un quadro disegnato.

Questo momento è stato molto bello e interessante e la guida è stata molto disponibile e ci ha fatto capire in modo più semplice anche concetti più difficili. Sinceramente non c’è stata nessuna pecca, però avrei voluto fare questa esperienza in presenza e vedere tutte le fonti, dal vivo e di persona.

Consiglio a tutti i ragazzi di poter realizzare questa meravigliosa e magnifica esperienza per ricordarsi di quanto visto.

 

 

In questo periodo, a causa del Covid-19, siamo costretti a rimanere chiusi nelle nostre case e possiamo uscire solo per necessità. Ma chi ha detto che, con le tecnologie del giorno d’oggi, non si possa visitare una casa-museo dal proprio divano?

Venerdì 22 gennaio, io e la mia classe, la 3^ E, abbiamo potuto partecipare a una visita online della Casa di Giacomo Leopardi, la villa dove questo grande scrittore ha vissuto fino a 24 anni, prima di iniziare una vita spostandosi tra una città e l’altra.

L’incontro è stato programmato alle ore 9 del mattino, ci siamo connessi sulla Piattaforma Zoom e, prima di incominciare, abbiamo aspettato che tutti si collegassero. La guida ha iniziato a parlare della vita di Leopardi, fin dai suoi primi anni, quando era solo un bambino spensierato che apparteneva a una famiglia nobile. È stato molto interessante vedere proprio con i nostri occhi i giochi con cui il poeta si divertiva: utilizzava, ad esempio, dei piccoli soldatini per rappresentare le guerre di quel periodo.

Un altro gioco che Leopardi adorava fare era quello di usare dieci “cartine”, con immagini, per inventare delle storie sempre diverse da proiettare sul muro.

La visita è proseguita nella piazza della chiesa, dove Leopardi era stato battezzato, che si trova proprio di fronte a casa sua; questo luogo ha ispirato il poeta a scrivere uno tra i suoi più famosi capolavori: “Il sabato del villaggio”.

In seguito abbiamo osservato l’enorme e magnifica biblioteca costruita da Monaldo, il padre del poeta, che conta quasi 20’000 volumi. Leopardi trascorreva in questo luogo molto del suo tempo a studiare e leggere libri antichi, senza mai stancarsi. La biblioteca è divisa in tre stanze: ognuna di esse è suddivisa a sua volta in diversi settori che hanno un’insegna all’estremità, la quale indica l’argomento o lo stile dei manuali in essa contenuti.

 

È stato molto intrigante scoprire che Leopardi, a causa di una malattia, non vedesse molto bene; per questo, non riusciva a scrivere per tutte le ore del giorno, ma solo in quelle di luce. Inoltre, sfruttava il sole spostando la sua scrivania da una finestra all’altra, verso dove tramonta il sole, in direzione ovest.

In conclusione, ci è stata mostrata l’aula dove seguiva lezioni private con i suoi maestri, dai quali era considerato un prodigio per la sua età. Con lui erano istruiti anche i fratelli, che spesso approfittavano delle sue grandi doti per svolgere i compiti loro assegnati.

Questa visita online, oltre a essere stata molto istruttiva è stata anche interessante: alcune curiosità su Leopardi e la sua famiglia mi hanno davvero colpita. Quest’esperienza mi ha fatto conoscere in modo approfondito il poeta e ciò che ha contribuito a crearne il genio.

La mia speranza, quando non ci sarà più il Covid-19, è quella di poter visitare dal vivo la casa dello scrittore.

 

Martedì 22 gennaio 2021, con i miei compagni di classe ho partecipato alla visita di Casa Leopardi, purtroppo soltanto virtualmente, attraverso computer o telefono.

Una guida ci ha fornito informazioni sulla casa natale del poeta.

Questo incontro è stato interessante, anche se avrei preferito viverlo in presenza perché, sicuramente, mi avrebbe coinvolto di più e mi avrebbe procurato emozioni diverse.

Come già detto, la visita della casa di Leopardi mi è piaciuta molto, sia perché Leopardi è uno dei personaggi che mi hanno incuriosito di più, sia perché la guida ha saputo spiegare molto bene, approcciandosi a noi con termini moderni che hanno stimolato parecchio la mia attenzione.

Di tutto quello che ho visto mi è rimasta impressa la biblioteca di casa Leopardi; qui si formò il poeta, il pensatore considerato tra i più grandi dell’Ottocento. Essa è molto grande e ben fornita: contiene ben oltre 20.000 volumi! Sono rimasto incuriosito nel vedere tutti questi libri perché, considerando il mio disinteresse per la lettura, mi sono chiesto come avesse fatto Leopardi a leggerli quasi tutti. Io, al suo posto, non avrei avuto nemmeno la libreria!

E’ stata un’esperienza che consiglierei a tutti, ai ragazzi così come agli adulti, magari, dal vivo.

 

 

Il 22 gennaio siamo andati a visitare a distanza il museo e la casa di Leopardi, a Recanati. Per prima cosa, abbiamo visitato il museo dove abbiamo osservato i vestiti di quell’epoca e anche i soldatini con cui giocava il poeta da piccolo che erano fatti di un materiale molto costoso, visto che lui era un amante di questi giocattoli. Una cosa molto bella e molto comoda è che, usciti dal museo dall’altra parte della strada, c’è direttamente la casa di Leopardi. La parte più bella della visita per me è stata la casa, perché mi ha veramente sorpreso per la grandezza: appena sono entrato virtualmente c’erano due scale, una a sinistra e una a destra che portavano al piano di sopra. Una cosa abbastanza strana da sentire è che loro per ritrovarsi nei corridoi e nelle stanze davano un nome a ogni corridoio per trovarlo e non perdersi nella casa, data la grandezza. Di seguito, abbiamo visitato la biblioteca dove studiava Leopardi e mi sono veramente spaventato dalla grandezza e dal pensiero che lui avesse letto tutti quei libri (io non sarei riuscito a leggere neanche una piccola parte di tutti quei volumi che c’erano).

Questa gita è stata molto divertente e allo stesso tempo comprensibile grazie all’ottima guida che abbiamo avuto che ha saputo trattenerci, facendo confronti con oggetti dei nostri tempi e che ha esposto con un linguaggio modo chiaro e fluido. Ovviamente, mi rimarrà sempre un piccolo rimpianto visto che, secondo me, andare a visitare questi luoghi dal vivo dà più emozioni e più informazioni.

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