Ultima modifica: 27 Novembre 2018
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Donazione del Pianoforte Rosalba Imelda Togni Nannini

LE PORTERÒ UNA TORTA DI MELE Rosalba e Aristide … Scriveva in una sua poesia Alda Merini che “le persone capitano PER CASO nella nostra vita, ma NON A CASO”. All’inizio fu la conoscenza tra colleghi, professori loro alla scuola media di Besana, maestra io a Villa Raverio. Qualche tempo dopo, la lettura del libro    »

LE PORTERÒ UNA TORTA DI MELE

Rosalba e Aristide …

Scriveva in una sua poesia Alda Merini che “le persone capitano PER CASO nella nostra vita, ma NON A CASO”.

All’inizio fu la conoscenza tra colleghi, professori loro alla scuola media di Besana, maestra io a Villa Raverio. Qualche tempo dopo, la lettura del libro scritto da Aristide “Gli porterò un vasetto di miele” generò in me ammirazione e stima per l’esperienza di solidarietà e fede che avevano vissuto in America Latina. L’affinità di valori e ideali generò, nel tempo, anche senza particolari frequentazioni, un crescendo di sentimenti positivi …. come succede tra cuori che si avvicinano per familiarità di scelte, di sensibilità, di modi di essere.

All’inizio di settembre 2012 si presentò a scuola Carlos Jean Mel: era da poco arrivato in Italia, con la mamma, dall’America Latina e parlava solo spagnolo.

Preso atto che avrei avuto bisogno di aiuto, telefonai a casa Nannini chiedendo ad Aristide se potesse darmi una mano. Mi rispose che sarebbe toccato a Rosalba. Avrebbe dato volentieri disponibilità a tornare a scuola.

Concordammo per due giorni la settimana, due ore al giorno. La preoccupazione che avevo provato per il nuovo inserimento fu presto rasserenata: la presenza di Rosalba era una preziosa risorsa non solo per Carlos che imparava in fretta l’italiano ma per tutta la classe che assimilava un po’ di spagnolo. Tra noi la conoscenza si trasformò presto in amicizia e poi in affetto: concordavamo la pratica educativa con atteggiamenti dolci ma anche risoluti e stare in classe insieme ci gratificava a vicenda. Parlavamo spesso della comune esperienza missionaria e, condividevamo pienamente il significato di inclusione scolastica per alunni di lingua madre diversa. Con piacere, anche Aristide ebbe occasione di venire in classe per raccontare, in modo per nulla scontato, i pro e i contro della scoperta dell’America.

La mediazione linguistica che avrebbe dovuto esaurirsi in qualche settimana si prolungò (con regolari permessi burocratici) per tutto l’anno.

Ammiravo Rosalba che, senza lasciar intravedere nessuna fatica, ogni martedì e giovedì veniva da Casatenovo a Villa, con qualunque tempo, per non far mancare aiuto e sostegno a Carlos … dimostrava un gran bene a tutti gli alunni, ma per lui l’affetto era profondo e, tra loro, l’intesa perfetta.

Il volontariato per definizione non è retribuito (e l’avevamo sperimentato entrambe con soddisfazione) … ma io sentivo di voler essere riconoscente a Rosalba per quanto faceva. Presi la palla al balzo un giorno, quando mi disse che le piaceva il pane integrale del panificio del paese … Da allora “la pagai in pane” e, quante risate facevamo parlandone … riconoscendo che a questo punto della nostra vita, per noi bastava il pane, cioè importava solo l’essenziale per vivere!

 

La presenza di Rosalba in classe si prolungò per qualche mese anche l’anno successivo, in quarta, interrotta solo dall’evidenza che, ormai non ce ne fosse più bisogno. La sintonia, tra noi era diventata profonda e mi piaceva confrontarmi e confidarmi con la cara amica. Carlos, nel frattempo, si era trasferito con la mamma a Ponte Lambro, dove ha frequentato la classe quinta.

Poi la notizia improvvisa e crudele della malattia di Rosalba …

Pur consapevole della gravità ne parlava apertamente e serenamente, con grande sofferenza ma con altrettanta speranza …

Desideravo andare a trovarla spesso ma temevo di non avere le parole adatte per aiutarla.

Una domenica, per affrontare quel delicato momento, decisi di presentarmi con una torta di mele. Rosalba mi disse che la gradiva, perciò ne seguirono altre …

L’ultima volta andai domenica 3 dicembre, nel tardo pomeriggio.

Soffriva molto e con un filo di voce mi disse che stava morendo … poi l’immancabile domanda “Hai notizie di Carlos?” Risposi che sarei andata a trovarlo nel fine settimana.

Rosalba chiese allora ad Aristide di preparare dei soldi per lui, che io gli avrei portato.

Il mattino dopo mi giunse la notizia del suo arrivo in Paradiso …

Consegnai a Carlos la busta al funerale … raccontandogli come avevo ricevuto la consegna.

Rosalba stava morendo e pensava ancora a lui, ai bisogni suoi e della mamma.

Fra gli ultimi pensieri …ancora gli altri.

Ci sono delle ragioni per cui le persone entrano nelle nostre vite …

Rosalba è stata una persona capace di far volare alto ….

Anche me e per questo le dico grazie!

Oggi è un’occasione particolare.

La nostra scuola si arricchisce di un pianoforte con dedica a Rosalba, dono del marito Aristide.

Rosalba potrà così continuare ad essere presente e ricordarci la sua passione educativa e la sua generosa umanità.

La sua feconda testimonianza.

(Rosaria Beretta)

    

 

    

la mamma volontaria che suona il pianoforte donato     

 

 

 

 

 

 

 

 

la targa posta sul pianoforte donato alla scuola

 

 

 

 

 

 

 

 

il libretto scritto dal marito Aristide 

 

 

 

 

 

 

 

 

con il Sindaco Sergio Sergio Gianni Cazzaniga

 

 

 

 

 

 

 

 

Il marito Aristide e la figlia

presentano il libretto scritto in memoria di Rosalba

 

 

 

 

 

 

la Dirigente Scolastica

molto emozionata

con l’Assessore Luciano Beretta

 

 

 

 

la gioia degli alunni….

Aristide (marito di Rosalba), Carlos (l’alunno), Sergio Gianni Cazzaniga (Sindaco di Besana in Brianza) ,Dirigente Scolastica Elisabetta Biraghi

 

grazie…grazie e ancora grazie per il dono ricevuto…