La Giornata della Memoria: il coraggio di ricordare e “fare la cosa giusta”

 

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In occasione della “Giornata della Memoria” alle classi seconde eA�terze A? stata proposta la visione di “Freedom Writers“, un film che ha il pregio di farci riflettere sull’importanza di vivere insieme nella concordia, superando pregiudizi e odi razziali, purtroppo ancora oggi tutt’altro che superati.
Gli alunni di 3A hanno proprio riflettuto sul significato e sulla��importanza che ha ancora oggi il ricordo della Shoah.

Ecco alcune delle loro interessanti riflessioni.

 

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Ricordare: avere presente nella memoria, rinnovare nella memoria.

CosA� il dizionario definisce questa parola e, cosA�, dovremmo fare anche noi.

Dovremmo sempre a�?aver presente nella memoriaa�? ciA? che A? accaduto e dovremmo sempre a�?rinnovarnea�? il ricordo, in modo che le tragedie accadute dal 1942 al 1945 non si ripetano mai piA? nella storia.

Questo A? fondamentale, per evitare altri scontri terribili che nascono dal razzismo e dal disprezzo della diversitA�.

Infatti, gli atti che i nazisti compirono circa settanta��anni fa si possono ripetere (e purtroppo, anche se in forme minori, si stanno ripetendo)pure al giorno da��oggi.

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Scontri violenti tra etnie sono alla��ordine del giorno in diverse zone del mondo e si manifestano anche con a�?semplicia�? pestaggi, mentre nei casi estremi si verificano scontri armati tra diverse etnie.

Una storia di questo tipo A? narrata nel film a�?Freedom Writersa�?, nel quale un gruppo di ragazzi americani di diverse etnie in conflitto in una guerra tra gang, guidati da una loro professoressa, intraprendono un percorso di ricordo della Shoah.

Grazie a questo, capiranno che la tragedia che accadde negli Anni Quaranta nacque dagli stessi motivi per cui loro si combattono, e ciA? li porterA� a sviluppare la consapevolezza di quello che sta accadendo loro e li riappacificherA�, facendoli diventare un vero gruppo unito contro questi fatti.

Per questo A? importante tenere vivo il ricordo della Shoah: il ricordo di questa immane tragedia, innanzitutto, serve a onorare quei sei milioni di persone morte per la��odio di uomini che dovrebbero essere definiti piA? mostri che persone.

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Primo Levi, un ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, infatti, diceva che a�?dimenticare sarebbe come uccidere una seconda volta tutte quelle personea�?.

Il secondo motivo A? legato poi aA�fattori piA? concreti: avere sempre la consapevolezza di ciA? che accadde a causa della��odio e del disprezzo serve a non ripetere quelle azioni e a cercare di trovare un punto di incontro e non di scontro tra le etnie.

Le persone che intraprendono scontri di taglio razzista dovrebbero infatti rendersi conto che quello che stanno facendo potrebbe degenerare in una catastrofe come la Shoah; a questo punto, ci penserebbero piA? volte se quello che intendono fare sia una cosa veramente giusta e lecita o se sia piA? il frutto marcio di convinzioni terribili che non trovano fondamento in niente.

Matteo Mandelli

 

Credo che il nostro mondo, quello di oggi, che tutti noi viviamo e conosciamo, porti ancora con sA� le inimmaginabili e terribili conseguenze che il Nazismo ha diffuso.

Credo che ancora oggi, tra di noi, ci sia ancora un poa�� di ciA? che A? stato alla base di uno sterminio. paxil cost, buy Zoloft online

E non credo si possa parlare di odio tra persone, a�?razzea�?, solo pensando alla Shoah, perchA� io la��odio lo vedo tutti i giorni, partendo dalle cose piA? piccole, minimali, e proseguendo fino a cose che a volte ci A? difficile controllare.

La��odio esiste: tra compagni, tra squadre, tra religioni, tra nazioni. La��odio non A? altro che disprezzo, schifo, che ogni giorno cresce sempre di piA?, fino a sopraffarci, fino a offuscarci la mente: idee, pensieri, doveri, piaceri, cose giuste e cose sbagliate non hanno piA? importanza; la��unica cosa che conta davvero A? distruggere il nemico, appagare le esigenze della��odio. Non esiste piA? razionalitA�, solo istinto.

Ed ecco che la��odio si divulga, raccoglie alleati: alleati del male.

CosA�, nascono delle divisioni: lotte e scontri tra singoli, tra gang piA? o meno grandi, tra eserciti.

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Prima feriti, poi morti. Prima uno, magari due, e poi decine, centinaia, migliaia, milioni, stermini.

Questo A? quello che credo: che la��odio sia parte di ognuno di noi, e che sia compito di ogni singola persona controllarlo, che sia merito di ciascuno reprimerlo e, viceversa, che sia colpa di ciascuno espanderlo, lasciarlo agire.

PerA? credo ci sia un qualcosa sempre pronto ad aiutarci, a farci fare le scelte giuste, a farci riflettere; un qualcosa ormai passato, ma che non invecchierA� mai: la storia. La storia A? sempre a nostra disposizione, sempre pronta a insegnarci, a non farci ricadere negli errori del passato.

E poi ca��A? la memoria. La memoria A? fondamentale, ciA? che ancora ci salva. La memoria A? una��arma potente, penso la��unica in grado di sconfiggere la��odio.

Credo che, al mondo, non ci sia abbastanza spazio per entrambi: memoria ed odio. Credo sia impossibile una loro convivenza.

Per questo, credo che la��uno non possa vivere se la��altro sopravvive.

Aurora Paleari

 

Spesso, soprattutto in occasione della Giornata della Memoria, si sente pronunciare il termine Shoah: A? lo sterminio, la cancellazione, la��annientamento del popolo ebraico, fenomeno orribile sostenuto dalla convinzione razzista della superioritA� genetica della razza ariana. GliA�ebrei erano considerati un popolo inferiore, parassita della��umanitA� e, per questo motivo, dovevano essere eliminati completamente dal pianeta Terra.

Nel film a�?Freedom Writersa�? la scoperta e il ricordo della Shoah hanno un ruolo fondamentale. Gli studenti, alla��inizio del film, sono divisi in gang in base alla��etnia di appartenenza e si odiano a vicenda proprio a causa di questa diversitA�. Talvolta scoppiano risse e sparatorie, che spesso si concludono con la morte di qualche ragazzo.

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La nuova insegnante Erin fa scoprire ai suoi studenti le terribili vicende accadute durante la Seconda Guerra Mondiale, attraverso la lettura del Diario di Anna Frank, che sarA� poi alla��origine della nascita della��amicizia alla��interno della classe. Grazie a questo libro, i ragazzi capiscono che le tensioni tra le diverse gang e gli scontri tra etnie sono inutili e pericolosi. Inoltre, hanno la possibilitA� di conoscere di persona la signora che nascose Anna Frank e la sua famiglia per diversi mesi, prima che finissero tutti in un campo di sterminio nazista. Per comprendere maggiormente il significato della Shoah, poi, visitano un museo dedicato a questo evento e ascoltano le testimonianze di alcuni sopravvissuti ai campi di concentramento.

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Successivamente, la��insegnante li invita a descrivere le proprie esperienze in un diario personale. Erin rimane molto colpita da ciA? che raccontano, cosA� prende la decisione di far pubblicare i diari in un libro, che verrA� intitolato a�?Freedom Writersa�?.

Nel film A? stato proprio il grande cambiamento dei ragazzi a colpirmi maggiormente: prima ca��erano odio, disprezzo e inimicizia tra le diverse etnie; in seguito, A? nata la��amicizia, grazie alla scoperta della Shoah e alla lettura del Diario di Anna Frank, nonostante le tante diversitA� e le continue occasioni di contrasto tra una gang e la��altra.

Parlando della Shoah, mi ha sempre sorpreso la grande capacitA� di organizzazione dei nazisti, che hanno razionalmente costruito vere e proprie a�?macchine di mortea�?, ovvero i campi di sterminio, creati appositamente per distruggere le razze considerate inferiori. Non ho mai capito davvero il motivo per cui la loro incapacitA� di accettare il diverso, il loro razzismo, il loro odio, il loro disprezzo verso le altre etnie li abbiano portati a commettere queste azioni cosA� estreme.

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Considero pazzesco il fatto che i nazisti, prima di sterminare i deportati nelle camere a gas e poi distruggere le prove con i forni crematori, volessero cancellare la personalitA� e la��identitA� dei prigionieri. Dapprima li trasformavano in animali, durante i viaggi interminabili sui treni-bestiame in condizioni disumane, oppure durante la distribuzione del cibo, scarso e servito per piA? persone nella stessa ciotola. Poi li trattavano come semplici oggetti insignificanti: il numero tatuato sul braccio, i capelli rasati, i pigiami identici la��uno alla��altro, il fatto di chiamarli a�?pezzia�?.

Oggi puA? sembrare incredibile che un intero popolo sia stato perseguitato, torturato e ucciso nei campi di concentramento e nelle camere a gas; ma A? tutto tragicamente vero. Il ricordo di queste orribili vicende A? essenziale per non dimenticare la��accaduto, per non rischiare cioA? di ripetere gli stessi errori e gli stessi crimini, raggiungendo ancora il livello piA? basso e piA? terribile che la��umanitA� abbia mai toccato.

Non dimenticare A? fondamentale per non uccidere una seconda volta tutte le vittime della Shoah. Per questo, A? importantissimo raccontare la��accaduto alle generazioni future, affinchA� la memoria della Shoah non scompaia.

 

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Ea�� proprio questo il grande senso e il grande significato della Giornata della Memoria: il 27 gennaio 1945 venne liberato il campo di sterminio di Auschwitz e il mondo scoprA�, per la prima volta, i comportamenti disumani dei nazisti nei confronti degli ebrei e di tutte quelle etnie e quei gruppi sociali considerati a�?inferioria�?: Rom e Sinti, omosessuali, Testimoni di Geova, oppositori del regime nazista e, persino, disabili.
Ilaria Pigozzi

 

La��odio nei confronti del diverso e le teorie sulla��esistenza di razze umane non sono cose cosA� distanti dai giorni nostri.

Ancora oggi ci sono persone che sostengono teorie razziste, elaborate durante il XX secolo e fatte proprie dai nazisti.

Secondo queste teorie esisterebbero a�?razze umanea�?: le diversitA� tra i popoli sarebbero causate da geni differenti da cui A? formato ognuno di noi.

Tutto ciA? A? stato smentito dalla genetica e dalla��archeologia: tutti deriviamo dalla��Homo sapiens sapiens e abbiamo gli stessi geni.

Purtroppo, ancora oggi, molte persone ritengono vere quelle idee, hanno paura del diverso e arrivano a provare odio nei suoi confronti, proprio come fecero Hitler e i suoi seguaci nel Novecento.

Ne sono un esempio le a�?ganga�? presenti nel film a�?Freedom Writersa�?: gruppi di persone di etnie diverse che provano odio nei confronti degli altri, tanto da arrivare a organizzare sparatorie per ucciderli.

Proprio come dice la professoressa Gruwell, perA?, nella storia ca��A? stata una gang imparagonabile a queste che, con i suoi campi di sterminio, ha ucciso piA? di 6 milioni di persone solo perchA� diverse e considerate inferiori.

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Durante un gioco che fa fare la professoressa ai ragazzi, tutti si accorgono di aver assistito a sparatorie e di avere amici morti in queste, solo per la��odio che provavano nei confronti di chi A? diverso.

Per questo motivo il ricordo della Shoah, della��annientamento, non A? cosA� lontano, essendo il film ambientato negli anni Novanta, e ricordare A? fondamentale per evitare che una strage come quella si verifichi di nuovo.

La divisione era presente alla��inizio anche nella��aula 203, tra i banchi di scuola: i ragazzi erano divisi in gruppi a seconda della loro etnia, e odiavano le persone con un colore della pelle diverso.

La��unione tra i ragazzi sarA� possibile anche grazie al ricordo della Shoah, in particolare grazie al Diario di Anna Frank, che la��insegnante farA� leggere a tutti loro, che inizieranno a tenere un diario in cui raccontano delle loro esperienze.

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Andranno pure a visitare un museo dedicato ai campi di sterminio, parleranno con dei sopravvissuti e riusciranno a invitare nella loro aula, che si sta con il tempo trasformando in una vera classe, in cui i ragazzi sono tutti uniti, la donna che nascose Anna Frank.

In questo modo i ragazzi hanno tenuto acceso il ricordo della Shoah, non hanno dimenticato ciA? che A? successo.

Questo A? quello che dovremmo cercare di fare tutti noi: nei prossimi anni sempre meno saranno i testimoni diretti di ciA? che A? successo, e si corre quindi il rischio che la��orrore del nazismo venga dimenticato.

Dobbiamo cercare di trasmettere questo messaggio di generazione in generazione e impedire che quella��orrore possa accadere di nuovo.

Dimenticare sarebbe come uccidere una seconda volta chi A? giA� morto nei campi di sterminio e non A? sopravvissuto alla��orrore.

Marta Puddu

 

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