LA RUBRICA DELLA REDAZIONE

La Redazione del Giornalino condivide alcune riflessioni con il CCRR e, insieme al Sindaco dei ragazzi, si propone di dare in messaggio importante.

… in classe abbiamo appena concluso una lettura sul rispetto del Pianeta, un ambiente di tutti, un tesoro da proteggere e da lasciare a chi nascerà dopo di noi. Un argomento interessante che, diversamente da molte altre volte, mi ha interessato e, soprattutto, non mi ha annoiato. Penso al motivo di tutto questa mia attenzione; non sono abituato a partecipare in modo tanto attivo alle lezioni e mi chiedo come mai possa essere accaduto tutto questo.

Ci rifletto e mi accorgo subito che sono stato così attento per un motivo semplice: l’argomento mi appassiona e mi coinvolge, perché mi riguarda. Capisco che l’ambiente di cui si parla è anche mio, il mondo da difendere è quello in cui vivo ed è per questo che mi sento davvero protagonista dei temi che stiamo trattando a lezione: i nostri comportamenti nella vita di ogni giorno, il risparmio energetico, l’inquinamento, il consumo di acqua, la quantità di rifiuti prodotti, il loro smaltimento e la raccolta differenziata …continuo a pensare. Continuo a guardarmi intorno, come se cercassi la conclusione del discorso, l’insegnamento più importante di quanto abbiamo imparato oggi io e i mie compagni. Alzo lo sguardo verso la finestra della mia aula, poi torno a guardare il mio libro; la mia attenzione cade di nuovo su quanto abbiamo letto e, rileggendo le ultime righe del testo, trovo le mie risposte: “immagina tutta l’umanità, ognuno con il suo piccolo sforzo che in totale produrrebbe uno sforzo inimmaginabile. Come dopo una festa: mettere a posto da soli è un’impresa, mentre con l’aiuto di altri è veloce e divertente”.
Capisco tutto: ormai mi è chiaro il collegamento tra quel che ho imparato e quel che devo fare. Non posso più solo leggere, devo fare qualcosa, anch’io, come tutti gli altri. Alzo la mano e condivido con i miei compagni e la mia insegnante il mio pensiero. Non sono più solo io a riflettere; mi alzo e stavolta mi avvicino alla finestra, insieme a tutta la mia classe e mi rendo conto, ci rendiamo conto che il nostro aiuto alla Terra, all’ambiente parte da questo momento, proprio da qui. Guardiamo tutti insieme il cortile e il giardino della nostra scuola e subito ci mettiamo in gioco, ci mettiamo alla prova. Non possiamo più permettere che carte di merende, rifiuti o del cibo, avanzato o caduto per sbaglio dalle nostre mani, restino per terra, ad aspettare che altri raccolgano al posto nostro. Ci proponiamo di avere più attenzione a quel che sta intorno a noi e di lasciare ogni ambiente come l’abbiamo trovato. Nella nostra scuola, tutto ha un ordine preciso: lo spazio all’aperto per il tempo libero, il giardino, i cassonetti per la raccolta differenziata. Allora, capiamo che il nostro compito non è poi così difficile. E stavolta possiamo e dobbiamo, anzi vogliamo svolgerlo nei migliori dei modi. Chissà… riusciremo a dimostrare che siamo grandi, capaci e responsabili, come lo sono i cittadini di un Paese? Saremo in grado di essere già dei piccoli, ma grandi cittadini? Questo è anche il significato delle ore di educazione civica e noi non vogliamo perdere la sfida, quindi chiediamo il vostro aiuto. Dovete darci una mano, stavolta anche concretamente: ogni volta che vedremo qualcosa lasciato o fatto nel modo sbagliato, dovremo intervenire per riparare quel che non funziona, nel rispetto e per il bene dell’ambiente o, come abbiamo imparato, di tutti noi. A partire dalle piccole cose e da quello che è intorno a noi potremo fare e dare attenzione a tutto il resto. Allora… dobbiamo darci una mossa. E’ il momento di metterci tutti al lavoro!

La Redazione

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