Il 25 novembre, a Besana si celebra la fiera di Santa Caterina, la santa patrona della cittA�. Da ben 32 anni, durante questa fiera, tutti i cittadini di Besana sono invitati a partecipare al concorso a�?La piA? buona torta paesanaa�?, dove una giuria assaggia le torte e le giudica. La torta paesana A? un dolce di origine lombarda e contadina, che A? diffuso in Brianza, nella zona compresa tra la provincia a nord di Milano (Monza) e il lago di Lecco Como. Ha moltissime varianti, ma sempre viene realizzata principalmente con pane raffermo bagnato nel latte. A? infatti conosciuta anche come torta di pane o in dialetto a�?michelacca�?. Al pane e al latte si sono uniti poi degli elementi base come uvetta, amaretti e pinoli.
Per fare omaggio alla tradizione brianzola, il professor Cazzaniga ha pensato di partecipare al concorso insieme alla classe 2D. Infatti, venerdA� 24 novembre, le ore di italiano sono state dedicate proprio a questo scopo.
Per prima cosa la��insegnante ha parlato ai ragazzi della torta paesana e della fiera di Santa Caterina, spiegando loro alcune curiositA� su questi argomenti. Successivamente, gli alunni hanno iniziato a preparare il dolce, seguendo questi passaggi. Innanzitutto, in un grosso contenitore, hanno spezzato il pane, grattugiato sopra il limone, inserito la��uvetta, disposto gli amaretti, versato il latte pian piano e impastato il tutto con le mani. Poi, hanno aggiunto altri ingredienti come i pinoli, il cedro, il cacao, il cioccolato fondente etc. Infine, hanno messo il dolce in una tortiera e la��hanno cotto in forno a 180A� per circa un’ora. In seguito, il professor Cazzaniga ha letto agli alunni delle poesie in dialetto interpretandole e traducendole.
I ragazzi desideravano davvero vincere, infatti le prime 10 torte avrebbero guadagnato 100 euro, mentre quella vincitrice 500; soldi che la 2D aveva giA� deciso di destinare al Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi.
Purtroppo la torta non ha vinto il concorso, ma i ragazzi sono ugualmente soddisfatti perchA� si sono impegnati e divertiti nel preparare il dolce. Inoltre, hanno vissuto una��esperienza nuova che ha fatto loro scoprire aspetti della tradizione brianzola, avvicinandoli anche alla conoscenza di una lingua ormai quasi dimenticata: il dialetto.
Cecilia Doninotti
Admin Scuola
0